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"Incroci a luci soffuse" – Parte 12/13

21.03.2025 |
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"— “Adorate Mirelle, ” disse piano, voltandosi verso Matteo e Luca..."
Una settimana dopo, Matteo ricevette un invito.Una busta nera. Nessun timbro. Nessun mittente. Solo una scheda rigida all’interno, con una scritta argentata:
“CLUB DI MEZZANOTTE – Appartieni o guardi?”
Dress code: maschere e pelle. No parole, solo sguardi.
In fondo, un indirizzo. E una firma: N.
—
Il club era nascosto tra le colline fuori Cesena, protetto da cancelli e alberi. Nessuna insegna, solo un portone in ferro battuto. Matteo arrivò vestito come richiesto: pantaloni neri, camicia aperta, maschera nera che copriva metà viso.
Dentro, luci soffuse, velluto, specchi. Il pavimento in marmo lucido. I corridoi conducevano a stanze tematiche. Il cuore del club: la sala del desiderio, dove tutto era permesso… se concesso.
Naomi lo accolse all’ingresso della stanza principale. Indossava un body trasparente tempestato di pietre, una maschera dorata e nient’altro. Carlo, accanto a lei, completamente vestito di nero, elegante, con guanti in pelle e sguardo deciso.
— “Benvenuto nella seconda pelle del nostro mondo,” sussurrò Naomi, sfiorandogli le labbra con le dita. “Ma stasera… non sarò l’unica regina.”
Dietro di lei, comparve una donna.
Alta, pelle color caffè, lineamenti eleganti, capelli raccolti e sguardo felino. Indossava un abito lungo, aderente, aperto fino al fianco. Sotto? Nulla. La maschera argentata le copriva solo gli occhi.
— “Lei è Mirelle. Una vecchia amica. Una vera iniziatrice.”
Mirelle fece un passo avanti. Guardò Matteo in silenzio. Poi le sue dita gli sfiorarono la gola. Si voltò verso Naomi e sorrise.
— “Questo… lo voglio.”
Naomi annuì.
— “È tuo. Ma non tutto insieme. Stasera si assaggia.”
Luca era già lì, seduto su una poltrona, anch’esso mascherato. Nude le gambe, il petto scoperto. Gli occhi che seguivano ogni gesto.
Naomi prese Mirelle per mano e la condusse al centro della sala. Luci soffuse, tende aperte. Attorno a loro, una decina di altri ospiti silenziosi, anche loro mascherati, a guardare.
Naomi si inginocchiò davanti a Mirelle. Le baciò le cosce, lentamente. Le aprì l’abito e le scoprì il sesso rasato e già bagnato. Lo leccò piano, con lentezza sacrale. Un rito.
— “Adorate Mirelle,” disse piano, voltandosi verso Matteo e Luca.
Matteo si avvicinò. Mirelle gli prese la mano, la portò tra le sue gambe. Gli sussurrò all’orecchio:
— “Accarezzami. Ma non entrare.”
Luca la baciava sul collo, mentre le sue mani si perdevano tra le sue natiche. Naomi si alzò, si mise dietro Mirelle e cominciò a toccarla, a guidare le mani degli altri due.
Era un cerchio di mani, dita, lingue. Mirelle gemeva con eleganza, senza perdere mai il controllo.
Poi Naomi si voltò verso Carlo, seduto a osservare.
— “È il momento. Fammi vedere Mirelle usata. Ma lentamente.”
Carlo si alzò, si spogliò lentamente, lasciando intravedere un fisico ancora tonico, il desiderio evidente. Si avvicinò a Mirelle e le prese il viso tra le mani. La baciò. Un bacio lungo, lento, intimo.
Poi si inginocchiò. Le aprì le gambe. E la prese con la bocca.
Nel frattempo, Naomi si sdraiò su un tappeto rosso. A gambe aperte. E guardò Matteo e Luca:
— “Mentre lei gode, io voglio le vostre mani. E le vostre lingue. Tutte. Addosso.”
Fu una notte di sussurri, pelle, odori e umidità. Mirelle e Naomi si fondevano, specchiandosi, mentre gli uomini cambiavano posizione, ruolo, intensità.
Il club non parlava. Solo osservava.
E quando Naomi venne, con Mirelle sopra di lei, il suo urlo fu accolto da un applauso sommesso e sottile. Come un sipario che cala… su uno spettacolo senza fine.
"Incroci a luci soffuse" – Parte 13: L’Ordine di Velluto"
Il salone centrale del Club di Mezzanotte era stato trasformato.
Tende scure chiudevano ogni uscita, candele basse disegnavano un cerchio al centro della sala. I pavimenti erano stati coperti da tappeti spessi e vellutati. Le luci erano rosse, profonde, vibranti. L’aria odorava di legno bruciato, resina e pelle.
Una voce leggera, registrata, riempiva lo spazio:
“Coloro che guardano... partecipano.
Coloro che si mostrano... dominano.”
Naomi era al centro del cerchio, completamente nuda. Solo un mantello scarlatto le copriva le spalle. In mano, una maschera. Carlo, Luca e Matteo erano seduti ai lati, tutti mascherati, tutti completamente nudi, le erezioni evidenti, il respiro teso.
Oltre le tende, altre presenze. Ospiti del club, sconosciuti, mascherati, silenziosi. Guardavano. Immobili, immobili testimoni del rito.
Naomi sollevò le braccia.
— “Stasera, offro il mio corpo non per essere preso… ma per essere visto. Ogni tocco sarà solo mio. Ogni gemito sarà offerto agli occhi, non alle mani.”
Poi si inginocchiò. E cominciò.
Le mani accarezzavano i seni, lente, morbide. Le dita si stringevano sui capezzoli tesi. Scese lungo il ventre, fino al sesso. Cominciò a toccarsi con gesti ampi, lenti, profondi. Le gambe divaricate. Gli occhi chiusi. Le labbra semiaperte.
Era una masturbazione sacra. Un atto di potere.
Carlo si contorceva sulla sedia. Matteo teneva lo sguardo fisso su ogni movimento. Luca si accarezzava lentamente, trattenendo il respiro.
Dalle tende, qualcuno gemeva. Un voyeur nascosto tra le ombre.
Poi, da dietro il velo rosso, entrò Mirelle.
Indossava un kimono nero aperto davanti, che lasciava intravedere un corpo scolpito, già pronto. In mano, una piccola frusta decorativa. I suoi occhi, nascosti dalla maschera argentata, brillavano.
— “Naomi, mia regina. Il tuo piacere non deve restare solo. Va moltiplicato.”
Naomi annuì. Mirelle si inginocchiò dietro di lei. Iniziò a baciarle la schiena, le spalle, la nuca. Poi le mani si infiltrarono tra le cosce, e iniziarono a toccare con precisione, alternando dita e pressione.
Naomi gemeva. Fortissimo. Ma nessuno poteva intervenire.
Solo guardare.
Luca si alzò, tremante, ma Naomi lo fermò con un solo gesto della mano. Il messaggio era chiaro:
“Non ora. Tu sei spettatore. Non attore.”
Mirelle prese una piccola ciotola d’argento e la passò tra le gambe di Naomi. Raccolse i fluidi con le dita. Poi si alzò e, camminando tra i presenti, cominciò a ungere le bocche dei tre uomini, passando un dito bagnato sulle loro labbra.
— “Ora siete iniziati. Dentro di voi… portate il gusto di lei.”
I gemiti si fecero più forti. Naomi si portò all’apice, il corpo teso, inarcato, scosso. Quando venne, l’urlo riempì tutto il club. La pelle sudata, il piacere scivolato sulle cosce, il mantello aperto come ali rosse.
Tutti rimasero immobili. Incantati.
Poi Mirelle parlò, solenne:
— “Questa era solo la preparazione. La prossima notte… sarà la cerimonia vera. E sarete messi a nudo, non solo con il corpo… ma con l’anima.”
Naomi sorrise, ancora ansimante.
— “Siete pronti… ad appartenerci davvero?”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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